
Neuropatia periferica:come riconoscerla e affrontarla
Quando si parla di neuropatia periferica si fa riferimento alla disfunzione di uno o più nervi periferici, elementi del sistema nervoso periferico. Quest'ultimo, insieme al sistema nervoso centrale, costituisce il sistema nervoso; mentre il sistema nervoso centrale è costituito da midollo spinale ed encefalo, il sistema nervoso periferico è formato da nervi che mettono in comunicazione muscoli, pelle e organi con il sistema nervoso centrale. A determinare la neuropatia periferica è, quindi, un danneggiamento di una delle componenti del sistema nervoso periferico.
Quest'ultimo comprende diversi tipi di nervi, ciascuno con specifiche funzioni: vi sono i nervi sensoriali (responsabili della trasmissione delle sensazioni, quali il dolore, la temperatura e il tatto), i nervi motori (responsabili del controllo e del funzionamento dei muscoli) e i nervi autonomici (responsabili della regolazione di funzioni involontarie del corpo, quali la pressione sanguigna, il battito del cuore e le funzioni digestive).
I sintomi e gli effetti con cui la neuropatia periferica si manifesta possono riguardare diverse parti del corpo ed essere molto vari, così come le possibili cause scatenanti. Vediamo come riconoscere una neuropatia periferica, quali tipologie esistono e come possono essere gestite.
Il termine "neuropatia" deriva dal greco "neurone" (nervo) e "patia" (malattia, sofferenza) e fa quindi riferimento a una condizione che interessa il nervo. Allo stesso modo, il termine "periferica" ha origine dal greco e significa "intorno"; inserito in questo contesto, significa "lontano dal sistema nervoso centrale".
La neuropatia periferica, quindi, si verifica quando i nervi periferici sono danneggiati; tale condizione provoca solitamente intorpidimento, dolore e debolezza negli arti posti all'estremità del corpo (mani e piedi), ma può influenzare anche altri meccanismi, quali la minzione e la digestione.
Si tratta di una condizione comune, che in varie forme colpisce circa il 2,4% delle persone nel mondo; tale percentuale arriva al 5-7% se si considerano solo coloro che hanno più di 45 anni. Va specificato, comunque, che la neuropatia periferica può colpire chiunque, indipendentemente da età e sesso, anche se le probabilità che tale condizione si manifesti aumentano con l'avanzare dell'età.
Per quanto riguarda l'insorgenza, invece, alcune neuropatie si presentano improvvisamente, mentre altre si sviluppano gradualmente nel corso del tempo.
Una prima classificazione delle neuropatie periferiche può essere fatta sulla base del numero di nervi che la patologia interessa. Si parlerà, quindi, di:
- mononeuropatia, quando il danneggiamento riguarda un solo nervo e l'origine è, solitamente, di tipo traumatico;
- multineuropatia, quando sono colpiti due o più nervi situati in diverse zone del corpo, generalmente a causa di problemi vascolari;
- polineuropatia, quando la condizione interessa molti nervi; in questo caso l'origine può essere metabolica, tossica, infiammatoria o dettata da carenze vitaminiche.
La polineuropatia è la forma di neuropatia periferica più comune e solitamente colpisce prima i nervi più lunghi, portando alla manifestazione dei sintomi nei piedi. Con il tempo, poi, arriva a colpire anche i nervi più corti, facendo sì che i sintomi interessino anche le mani.
Un'ulteriore classificazione può essere fatta sulla base delle cause scatenanti. Secondo questo criterio, si hanno:
- neuropatie acquisite: si tratta di neuropatie che si sviluppano come conseguenza di specifici eventi, di altre patologie o dell'assunzione di determinati farmaci ed è la tipologia di neuropatia più diffusa;
- neuropatie ereditarie: neuropatie dovute ad anomalie genetiche;
- neuropatie idiopatiche: sono così definite le neuropatie per le quali non sono note le cause.
Neuropatie acquisite
Tra le possibili cause dell'insorgenza di neuropatie acquisite, le più comuni sono:
- diabete: la neuropatia causata da tale condizione è definita "neuropatia diabetica" ed è legata all'elevata concentrazione di glucosio nel sangue, che porta al danneggiamento dei vasi sanguigni che trasportano il sangue ai nervi;
- carenze nutrizionali: la carenza di vitamina B (in particolare le vitamine B1, B6 e B12) può condurre allo sviluppo di una neuropatia;
- alcol e sostanze tossiche: l'abuso di alcol, così come l'entrare a contatto con sostanze tossiche come il mercurio, il piombo, gli insetticidi e l'arsenico, è una delle più comuni cause di neuropatie;
- ulteriori malattie, come problemi ai reni e al fegato, ma anche alcuni tipi di tumori che possono danneggiare i nervi;
- alterazioni del sistema immunitario, tra le quali rientrano:
- la Sindrome di Guillain-Barrè, una condizione rara che può portare alla paralisi totale;
- la Sindrome di Miller-Fisher, una patologia che si manifesta con la caduta delle palpebre;
- la Poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante, ovvero una condizione che colpisce entrambi i lati del corpo e può portare a una grave disabilità;
- la Neuropatia motoria multifocale, una rara patologia autoimmune che interessa i nervi motori;
- la Sindrome di Guillain-Barrè, una condizione rara che può portare alla paralisi totale;
- infezioni a opera di virus e batteri, tra cui l'herpes zoster, l'HIV e il citomegalovirus;
- farmaci: la neuropatia periferica può essere anche un effetto indesiderato di alcuni medicinali;
- traumi, lesioni e compressioni: le neuropatie possono insorgere anche a seguito di lesione, compressione o trauma a carico di tendini o altri tessuti; la sindrome del tunnel carpale e la sciatica rappresentano disturbi correlate a tali condizioni.
Neuropatie ereditarie
Sono noti tre principali tipologie di neuropatia ereditaria:
- la neuropatia ereditaria sensitivo-motoria: anche definita malattia di Charcot-Marie-Tooth, è la forma ereditaria più frequente;
- la neuropatia amiloidotica familiare: causata dalla mutazione della proteina transtiretina, si manifesta con alterazioni dei sensi e del sistema nervoso vegetativo;
- la porfiria: un gruppo di patologie ereditarie causate da deficit delle porfirine.
Le neuropatie periferiche si manifestano con sintomi diversi a seconda delle cause scatenanti e dei nervi coinvolti. In generale, comunque, la sintomatologia può essere distinta in:
- sintomi motori;
- sintomi sensoriali;
- sintomi autonomi.
Va specificato che la gravità dei sintomipuò variare da lieve a grave (raramente sono considerati pericolosi per la vita) e che questi possono comparire lentamente o in maniera rapida e improvvisa.
Sintomi motori
Le neuropatie motorie sono quelle in cui ad essere coinvolti sono i nervi motori, ovvero quelli deputati a trasportare i segnali motori dal sistema nervoso periferico ai muscoli, permettendo il controllo del movimento. Se la neuropatia interessa questi nervi, può manifestarsi con:
- debolezza muscolare e paralisi: il deterioramento dei nervi indebolisce i muscoli, fino ad arrivare all'immobilità degli stessi, causando difficoltà nel muovere le dita dei piedi, debolezza delle mani, delle cosce e delle braccia;
- atrofia muscolare: il danno ai nervi può causare la riduzione della dimensione dei muscoli, soprattutto nei piedi e nelle mani, portando a deformazione degli arti;
- movimenti muscolari involontari: i nervi colpiti possono causare crampi e spasmi muscolari incontrollati.
Sintomi sensoriali
Le neuropatie sensoriali sono quelle che interessano i nervi in grado di convertire le informazioni derivate dall'esterno in segnali nervosi; se questi nervi sono danneggiati, i sensi non sono in grado di elaborare gli stimoli ricevuti dal mondo circostante. In questo caso, le neuropatie si manifestano con:
- formicolio;
- intorpidimento;
- mancanza di coordinazione: poiché i nervi inviano al cervello anche gli impulsi che consentono di individuare la corretta posizione di mani e piedi, se questi sono danneggiati, si possono manifestare perdita di equilibrio (in particolare al buio) e goffaggine con le mani;
- dolore: malfunzionamenti nei nervi deputati a inviare al cervello gli impulsi dolorosi possono portare ad avvertire dolori più intensi del normale (iperalgesia) o troppo poco intensi (allodinia), oltre che far sì che i nervi inoltrino segnali di dolore spontaneamente (in questi casi si parla di dolore neuropatico, che è il sintomo più evidente di tale condizione).
Sintomi autonomi
Il corpo umano svolge continuamente alcune importantissime funzioni in autonomia, senza quindi che le persone ne siano consapevoli. Tra questi processi involontari, ma vitali per il mantenimento della salute corporea, rientrano, per esempio, la sudorazione, la digestione, il controllo della pressione sanguigna, ecc. Quando i nervi deputati all'invio di questi segnali al sistema nervoso periferico sono danneggiati, queste funzioni vitali possono essere interrotte o subire malfunzionamenti. In questo caso, la sintomatologia prevede:
- alterazioni della pressione sanguigna: possono, quindi, manifestarsi improvvisi cali di pressione o aumento della frequenza cardiaca, soprattutto quando ci si alza;
- alterazione della sudorazione: il corpo potrebbe non essere in grado di gestire la propria temperatura interna e utilizzare la sudorazione per disperdere calore. In questo caso, il danno ai nervi può portare a sudorazione eccessiva o insufficiente;
- problemi all'intestino e alla vescica: danni ai nervi deputati a regolare tali funzioni corporee possono influenzare i movimenti intestinali, provocando diarrea o stitichezza, e il controllo della vescica;
- disfunzioni sessuali: possono insorgere a causa di danni ai nervi che controllano i cambiamenti fisiologici legati all'eccitazione sessuale;
- altri sintomi: possono verificarsi anche modifiche nel colore della pelle, gonfiore, cambiamenti nelle pupille e visione offuscata.
Considerando l'ampia varietà di sintomi con cui le neuropatie periferiche possono manifestarsi, spesso la diagnosi può risultare complicata e necessita di un approccio multidisciplinare da parte del medico. Quest'ultimo, nel corso della visita, procederà innanzitutto con l'anamnesi, chiedendo al paziente informazioni in merito ai sintomi e alla propria storia medica.
Successivamente, tramite una serie di esami fisici e neurologici valuterà l'eventuale presenza di patologie in grado di compromettere il funzionamento dei nervi; tra questi rientrano test per la valutazione della sensazione tattile, delle vibrazioni e della temperatura. Attraverso l'esame dei fluidi corporei, invece, il medico ricercherà la presenza di diabete, carenze vitaminiche, disfunzioni epatiche, metaboliche e/o del sistema immunitario.
Qualora lo ritenesse necessario, lo specialista potrà raccomandare al paziente di sottoporsi a ulteriori esami di imaging, come risonanza magnetica, tomografia computerizzata ed ecografia muscolare e nervosa. Tramite questi test sarà possibile individuare eventuali anomalie a carico di ossa, muscoli e nervi. Importante è anche l'elettromiografia, uno specifico esame per valutare il funzionamento di nervi e muscoli.
Dopo aver ottenuto i risultati dei test, il medico valuterà le condizioni del paziente e sarà in grado di fare una diagnosi accurata e suggerire l'opzione terapeutica più idonea per trattare il singolo caso.
Il trattamento della neuropatia periferica dipende dalla condizione che ne ha causato l'insorgenza.
Tra i farmaci maggiormente indicati dal medico vi sono:
• antidolorifici e antinfiammatori: medicinali come i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) possono migliorare la sintomatologia dei pazienti;
• farmaci anticonvulsivanti: alcuni medicinali utilizzati per trattare l'epilessia, spesso sono in grado di alleviare anche il dolore ai nervi;
• trattamenti topici;
• antidepressivi: possono alleviare il dolore, interferendo con i processi chimici nel cervello e nel midollo spinale che lo provocano.
Il medico può, inoltre, suggerire alcune terapie utili a trattare la sintomatologia:
• scrambler therapy: questa terapia sfrutta impulsi elettrici per inviare segnali non dolorosi al cervello che vanno a sostituire i segnali reali di dolore, spingendo il sistema nervoso a credere che non ci sia dolore;
• stimolazione del midollo spinale: consiste nell'applicazione corporea di particolari dispositivi, definiti "neurotrasmettitori", che inviando impulsi elettrici di basso livello, impedendo ai segnali di dolore di arrivare al cervello;
• fisioterapia: in caso di debolezza muscolare o problemi di equilibrio, le sedute di fisioterapia possono aiutare a migliorare le capacità motorie e la deambulazione;
• chirurgia: alcune neuropatie causate da eccessiva pressione sui nervi potrebbero richiedere un intervento chirurgico.
È stato anche dimostrato che terapie basate sulla somministrazione di vitamina B1, B6 e B12 ai pazienti colpiti da neuropatia periferica sono in grado di alleviare la sintomatologia dolorosa che tale condizione comporta.
Esistono, infine, una serie di comportamenti che si possono adottare per gestire adeguatamente la neuropatia periferica ed evitare il peggioramento dei sintomi. Tra questi:
• prendersi cura dei piedi: curare i piedi, avendo cura di verificare la presenza di calli, vesciche e tagli, è fondamentale, soprattutto se si soffre di diabete;
• fare esercizio fisico: praticare regolarmente esercizio fisico può ridurre il dolore neuropatico, migliorando la forza muscolare;
• smettere di fumare: il fumo e i prodotti del tabacco possono causare problemi alla circolazione sanguigna, aumentando il rischio di patologie ai piedi e ulteriori complicazioni della neuropatia;
• curare l'alimentazione: seguire un regime alimentare vario e bilanciato è fondamentale, anche perché consente di evitare carenze vitaminiche e nutrizionali che possono portare allo sviluppo di neuropatie;
• non abusare con l'alcol, che può peggiorare la neuropatia periferica;
• monitorare i livelli di zucchero nel sangue (glicemia), soprattutto in caso di diabete.